This BMW was built in Liège for Julien Burlat, owner of the Dome restaurant in Antwerp, by our Belgian reader Phil Vincent, founder of Ströng Cycles.
Phil believes that the R100R is one of the best basis for a custom beemer: excellent engine, good frame and finally a real Showa frontend, provided with a Brembo double disc braking system. Accordingly, the choice was for this bike.
Questa BMW è stata realizzata a Liegi per Julien Burlat, proprietario del ristorante Dome di Anversa, dal nostro lettore belga Phil Vincent, fondatore del marchio Ströng Cycles.
Phil pensa che la R100R sia una delle migliori basi per una custom Beemer: ottima motorizzazione, buon telaio e infine un vero avantreno Showa, provvisto di freni a doppio disco Brembo. Di conseguenza, la scelta è caduta su questa moto.
The engine has been rebuilt. The frame has been powder coated after removing the useless parts. A new stainless steel rear frame has been built and mounted. The stock footpegs and relevant brackets have been removed and new alloy custom parts have been installed. The new stainless steel gear selector and brake pedal have been home built as well. The exhaust system have been completely redesigned and custom built to accommodate the new riding position. The motorhead covers were changed using series/7 parts. The name to the bike, "Flying saucer", has been engraved on two alloy plates placed on each of the crankcases. The fuel tank is coming from a R100RT last series: it was also chosen because its shape fits the electrics located on the backbone of the frame. Front and rear mudguards have been custom built by recycling a 1960 Matchless fender, cut in two parts with brass welded new edges. The shell of the rear light is coming from a Belgian army trailer light which houses a Hella headlight, stolen long time ago from a tractor. The dashboard and several billet details were designed by Phil and homemade. Rims were epoxy painted. Except for the leather upholstery and for the toolkit, the entire bike has been handbuilt by Phil in 250 hours of work, which were worth the effort since the builder and the owner are really happy with the result…
Il motore è stato ricostruito. Il telaio è stato riverniciato a polvere dopo aver rimosso le parti inutili. E’ stato realizzato e montato un nuovo telaio posteriore in acciaio inox. Le pedane di serie e le relative staffe sono state rimosse e sono stati installati nuovi componenti artigianali in lega leggera. Anche il nuovo selettore del cambio e il pedale freno in acciaio inox sono stati fatti in casa. L'impianto di scarico è stato completamente riprogettato e realizzato appositamente per ospitare la nuova posizione di guida. I coperchio delle teste sono stati sostituiti con quelli tondi della serie /7. Il nome alla moto, "Disco volante", è stato incisa su due piastre di alluminio poste su ciascuno dei carter. Il serbatoio è arrivato da una R100RT ultima serie: è stato scelto anche perché la sua forma ospita l'impianto elettrico situato sul backbone del telaio. I parafanghi sono stati ricavati tagliando in due parti il parafango di una Matchless del 1960 e saldando i bordi con l’ottone. Il guscio della luce posteriore è venuta dal faro di un rimorchio dell'esercito belga e ospita un’ottica Hella, rubata molto tempo prima da un trattore. Il cruscotto e diversi dettagli dal pieno sono stati progettati da Phil e fatti in casa. I cerchi sono stati verniciati a polvere epossidica. Fatta eccezione per i rivestimenti in pelle e per la borsa attrezzi, l'intera moto è stata realizzata a mano da Phil in 250 ore di lavoro, e ne è valsa la pena visto l’entusiasmo di costruttore e proprietarioper il risultato ...
The author of this bike, Philippe (Phil) Vincent, is 42 y.o. and works as graphic design and jewelry teacher at the St. Luc High School of Liège, in Belgium. In the last 15 years he has also worked as art restorer. Since he was 14, he is passionate of cars and bikes from the 50's. Starting with his father’s 1957 Lambretta 175, he has owned and restored Norton, Triumph and Royal Enfield bikes. “But always in horrible state, because of my poor wallet...” He says “.. I quickly found that some parts (mudguards, seats, tanks...) were heavy looking. And I started to rearrange the design, by switching parts to others, and cutting here and there to have the result I had decided. (…) But it has always been a part time job, as a one man operation, alone as a passion. Here and there some hours. (My ex-girl wouldn't agree with that...)”. The Ströng Motorcycles logo is inspiring: the portrait of Jack Findlay riding surrounded by the star of 1958 Expo, the famous Brussels World’s Fair.
L'autore di questa moto, Philippe (Phil) Vincent, ha 42 anni e lavora come insegnante di graphic design e oreficeria presso la Scuola Superiore S. Luc di Liegi, in Belgio. Negli ultimi 15 anni ha lavorato anche come restauratore. Da quando aveva 14 anni, è appassionato di auto e moto degli anni '50. Cominciando con la Lambretta 175 del padre, ha posseduto e restaurato Norton, Triumph e Royal Enfield. "Ma sempre in pessime condizioni, a causa del mio povero portafoglio ..." Racconta ".. Ho presto scoperto che alcune parti (parafanghi, sedili, serbatoi ...) avevano però un aspetto troppo pesante. E ho cominciato a rivederne il design, scambiando componenti di diverse moto, e tagliando qua e là per avere il risultato che volevo. (...) Ma è sempre stato un lavoro part-time, svolto in solitudine, solo come passione. Giusto qualche ora qua e là (beh, la mia ex ragazza non sarebbe d'accordo con questa affermazione...) ". Il logo Ströng Cycles è entusiasmante: il ritratto di Jack Findlay in gara, circondato dalla stella dell’expo del 1958, la famosa Fiera mondiale di Bruxelles.
Photos by Eric de Raikem
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